Cessione del quinto: cos'è e come funziona

Cessione del quinto: cos'è e come funziona

La cessione del quinto è una particolare tipologia di finanziamento che può essere richiesta da un lavoratore dipendente oppure da un pensionato. Rispetto, al classico prestito personale oppure a quello finalizzato, la cessione del quinto prevede la possibilità di ottenere una determinata somma di denaro da restituire con trattenuta direttamente dallo stipendio oppure dalla pensione. Insomma, un finanziamento estremamente versatile e semplice soprattutto nella gestione, che può essere richiesto per qualsiasi esigenza. 

In Italia è stato introdotto per la prima volta nel 1950 con il DPR n° 180 del 5 gennaio. Il motivo per il quale lo Stato, all'epoca, decise di mettere a disposizione questa tipologia di finanziamento, era unicamente per consentire ai lavoratori della pubblica amministrazione di godere di maggiore semplicità nell'accedere al credito presso banche ed altre agenzie finanziarie.

Che cos’è la cessione del quinto

La cessione del quinto è un prestito particolare che viene concesso ad un lavoratore dipendente sia privato che statale, oppure ad un pensionato. In pratica, il rimborso avviene attraverso una trattenuta direttamente sullo stipendio oppure sulla pensione nella misura massima pari al 20% del salario percepito ogni mese. Ad esempio se tu hai una pensione mensile pari a 2.000 euro, al massimo puoi prevedere un piano di ammortamento con rata mensile di 400 euro. 

Altro aspetto importante della cessione del quinto è che può essere richiesto soltanto da lavoratori che dispongono di contratto a tempo indeterminato proprio in virtù del sistema su cui è basato il calcolo della rata massima.

Il finanziamento, lo puoi richiedere per ogni genere di finalità e con importi che vengono, di fatto, fissati in funzione del tuo salario mensile e della durata del piano di ammortamento. Inoltre, si tratta di un prestito che viene concesso dalle banche o da una società finanziaria, esclusivamente con tasso di interesse fisso da stabilire al momento della sottoscrizione in virtù di alcuni indici tra cui lo spread commerciale. 

Da rimarcare, infine, anche che il datore di lavoro è obbligato dalla legge ad acconsentire a questo genere di finanziamento gestendo la pratica e quindi occupandosi della trattenuta direttamente sullo stipendio mensile che dovrà essere versato alla società che ha messo a disposizione il capitale.

Come si calcola la rata mensile

La principale particolarità della cessione del quinto che peraltro lo distingue dalle altre tipologie di prestiti, è la rata mensile. Infatti, il primo aspetto che viene valutato e determinato è quello dell'importo della rata mensile calcolata con il 20% dello stipendio oppure della pensione percepita. In virtù dell'importo della rata mensile sarà possibile quindi stabilire l'importo massimo erogabile tenendo ovviamente anche in considerazione la durata del piano di ammortamento.

Per quanto riguarda la durata, ci sono solitamente vincoli legati all'età anagrafica del richiedente. Ad esempio, se devi acquistare un'automobile e necessiti di 15 mila euro ed il tuo stipendio mensile è di 1500 euro, allora la rata mensile sarà di 300 euro e la durata dovrà essere almeno di 50 mensilità.

Chi può richiederla

La cessione del quinto venne inserita e prevista per la prima volta in Italia nell'immediato dopoguerra ed in particolare nell'anno 1950 con l'obiettivo di permettere ai dipendenti statali di avere maggior facilità nell'accesso al credito. Questa sua caratteristica è rimasta quasi del tutto inalterata nel tempo tant'è che attualmente questa tipologia di prestito, può essere richiesta soltanto da determinate categorie di lavoratori oppure da un pensionato. 

Nello specifico la cessione del quinto è rivolta a:

  • lavoratori statali a tempo indeterminato
  • lavoratori privati a tempo indeterminato
  • pensionati

Il motivo per il quale sono esclusi dalla cessione del quinto altre categorie come lavoratori con contratto a tempo determinato, lavoratori autonomi e liberi professionisti, è legato alla natura del loro reddito. Infatti, per poter ottenere la cessione del quinto è necessario che ci sia un reddito ben definito e teoricamente illimitato nel tempo. Per i lavoratori con contratto a tempo determinato evidentemente è prevista una scadenza dopo la quale non c'è certezza del reddito mentre per lavoratori autonomi e liberi professionisti, il reddito percepito può oscillare in maniera considerevole da un mese all’altro. Inoltre, non c’è un datore di lavoro con il quale gestire la procedura.

Per i lavoratori statali oppure per i lavoratori privati con contratto a tempo indeterminato, ci sono però dei vincoli che riguardano l'anzianità e la durata del piano di ammortamento. Nello specifico, la cessione del quinto può essere prevista soltanto fino al momento in cui ci potrebbe essere l'accesso al sistema previdenziale in virtù delle attuali normative di legge. Ad esempio, se per una categoria di lavoratori è previsto, per andare in pensione, di avere un minimo di 40 anni di contributi, allora al momento della stipula si terrà conto degli anni mancanti per fissare il periodo di ammortamento massimo e di conseguenza anche l’importo finanziabile.

Devi anche sapere che ci sono vincoli per l'accesso riguardanti l'azienda con cui lavori nel caso in cui tu sia un lavoratore dipendente. L'azienda deve avere un numero minimo di dipendenti (dimensione azienda) ed inoltre un capitale sociale superiore di una soglia minima prestabilita. Infine, per i pensionati sono previsti altri vincoli: non deve trattarsi di pensione minima ed inoltre il piano di ammortamento deve terminare prima che il richiedente abbia compiuto un certo limite anagrafico che varia di banca in banca.

La documentazione necessaria

Per ottenere la cessione del quinto, devi presentare diversi documenti che naturalmente differiscono in virtù del fatto che tu sia un lavoratore dipendente oppure un pensionato. Oltre alla documentazione necessaria per la richiesta e la sottoscrizione della cessione del quinto, devi presentare alla banca alla quale ti sei rivolto oppure alla società finanziaria, anche il tuo documento d'identità e il codice fiscale

Nel caso tu sia un pensionato, a questi documenti, devi allegare anche il cedolino della pensione insieme alla dichiarazione di quota cedibile della tua pensione. Più complicato è l'iter previsto nel caso tu sia un lavoratore dipendente. In particolare sarà necessario richiedere e presentare la tua busta paga e il certificato di stipendio che ti dovrà essere rilasciato dall’amministrazione della tua azienda. Il certificato di stipendio è un documento molto importante nel quale sono presenti dati sensibili riguardanti la tua collaborazione con l'azienda e anche la tua situazione finanziaria: in particolare, in questo documento sarà riportata la data in cui sei stato assunto, la retribuzione lorda e netta sia sull'intero anno solare che per ogni mese. Sempre in questo certificato, ci saranno i dati relativi al TFR maturato e soprattutto ad eventuali trattenute e pignoramenti che sono già previsti per il tuo stipendio. Ovviamente questi dati permetteranno alla banca alla quale ti sei rivolto, di effettuare una valutazione funzionale per capire se sia possibile o meno accordare l'importo richiesto. 

Altro aspetto importante è quello di dover firmare una delega a favore del tuo datore di lavoro, il quale deve poter prelevare mensilmente, dal tuo stipendio, l'importo necessario per la rata mensile. Tuttavia la pratica burocratica non si esaurisce soltanto con queste documentazioni in quanto la società finanziatrice richiederà una copertura assicurativa per mettersi al riparo da qualsiasi eventualità come potrebbe essere il licenziamento oppure il decesso.

Convenzioni e tutele per il pensionato

L'Inps e il MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze) hanno sottoscritto delle convenzioni con alcuni istituti bancari per consentire, a pensionati e dipendenti statali, di avere accesso a finanziamenti con tassi agevolati e con un funzionale piano di ammortamento. Nello specifico, il piano di ammortamento può durare da un minimo di 24 mesi fino ad un massimo di 120 mensilità ossia 10 anni. 

Inoltre, ci sono una serie di tutele ad appannaggio sempre dei pensionati, in virtù delle quali l'Inps, prima di effettuare un versamento a favore di una banca oppure di una società finanziaria, prevede dei controlli. L'istituto previdenziale andrà a valutare se vi siano o meno i requisiti richiesti dalla legge per quanto riguarda la società finanziatrice. Inoltre, è compito dell'INPS anche valutare la tipologia di contratto sottoscritta e se i tassi previsti siano o meno al di sotto della soglia di anti - usura.

I vantaggi della cessione del quinto

Sono diversi i vantaggi della cessione del quinto rispetto ai prestiti tradizionali come quelli personali oppure quelli finalizzati. Innanzitutto, con la cessione del quinto puoi godere di una certa comodità in fase di rimborso in quanto la rata mensile viene direttamente detratta dal tuo stipendio oppure dalla tua pensione. 

Inoltre, anche la società finanziatrice è tutelata rispetto al piano di ammortamento, giacché non ci potranno essere ritardi sui pagamenti e non sono previsti costi relativi ai bollettini postali. Un altro aspetto che devi tenere in considerazione nel valutare l'opportunità di scegliere o meno la cessione del quinto, è che i tassi in media sono più vantaggiosi rispetto alle altre tipologie di finanziamento più classiche. Questo è dovuto anche in virtù del minor rischio che gli istituti bancari si prendono nel concedere un importo, perché il rimborso viene trattenuto in busta paga oppure nel cedolino della pensione. 

Tra l'altro, in fase di richiesta, non dovrai presentare alcuna documentazione aggiuntiva in ottica garanzie finanziare come l’ipoteca di un immobile, in quanto questa particolare forma di prestito prevede soltanto lo stipendio oppure la pensione come garanzia. Ci sono inoltre tanti altri aspetti interessanti della cessione del quinto che permettono di godere di diversi vantaggi come ad esempio la possibilità di eseguire l'estinzione anticipata della parte restante del piano di ammortamento con un'unica soluzione e senza dover pagare penali. 

Infine, la cessione del quinto la puoi ottenere anche se figuri come cattivo pagatore perché il meccanismo ti consente di bypassare il problema grazie alla trattenuta sullo stipendio oppure sulla pensione. La banca o chi per essa, non rischierà di ricevere pagamenti in ritardo oppure di dover fare i conti con insolvenze, perché ci sono una serie di coperture assicurative che tutelano anche in caso di licenziamento, decesso e quant’altro.